Il paradosso dell’organizzazione: non tutti vogliono essere organizzati (e va bene così)
Quando pensiamo alla parola organizzazione, spesso immaginiamo ordine, precisione, controllo. Un’idea diffusa la descrive come la soluzione miracolosa per una vita perfetta: un’agenda impeccabile, una gestione fluida, e un benessere garantito.
La realtà, però, è molto più complessa. E, proprio grazie al mio lavoro, mi sono trovata a riflettere su un concetto semplice ma paradossale:
Non tutti vogliono essere organizzati
e va bene così!
L’organizzazione: percezioni diverse, significati personali
Per approfondire, ho chiesto alle persone con cui lavoro, durante i laboratori, nelle consulenze 1:1 e su Instagram: “Cos’è per te l’organizzazione?”.
Le loro risposte mi hanno colpito:
- Caos
- Dare il meglio di me
- Aspettativa
- Regole
- Carico di responsabilità
- Ansia
- Sbagliare
- Strana
- Gratitudine
- Flessibilità
- Una cosa che mi fa star bene
- Attenzione ai bisogni degli altri
- Casa, figli, lavoro
- Mantenimento nel tempo
- Iper disponibilità
- Qualcosa da poter praticare
- Ricevere dei suggerimenti
- Perfezionismo
- Fastidio
- Resistenza
- Conflitto con certi modelli
Queste parole raccontano la diversità dei vissuti personali e mostrano come l’organizzazione non sia una formula universale.
Una recensione sull’organizzazione
Giocando con l’idea che l’organizzazione fosse un prodotto da recensire su Amazon, ho chiesto a ChatGPT di immaginarla così:
⭐⭐⭐⭐☆
I clienti dicono che… L’Organizzazione non è un “prodotto” semplice da usare, richiede tempo per prendere confidenza. All’inizio può sembrare caotica e carica di responsabilità, ma una volta messa a punto aiuta davvero a mettere ordine nel disordine quotidiano.
Le sfide non mancano, come l’ansia o la paura di sbagliare, ma la gratitudine di chi ti sta vicino e la soddisfazione di migliorarsi ogni giorno sono impagabili.
Sebbene possa entrare in conflitto con modelli precedenti, l’Organizzazione insegna flessibilità e attenzione ai bisogni degli altri. È un investimento che porta equilibrio e risultati concreti. Perfetta per chi è pronto a gestire responsabilità con un tocco di flessibilità!
Mi sono chiesta: Perché, allora, non tutti vogliono essere organizzati?

Organizzarsi: una sfida non per tutti
Spesso si promuove l’organizzazione come qualcosa di facile, accessibile a tutti, una sorta di ricetta pronta. Ma non lo è.
Organizzarsi richiede di fare i conti con il “lavoro sporco”: creare sistemi, risolvere conflitti, accettare che non tutto andrà sempre secondo i piani.
– Creare sistemi
– Risolvere conflitti
– Accettare che non tutto andrà secondo i piani
È un processo che si adatta alle persone, non il contrario. Non esiste un modo giusto di organizzarsi, ma il tentativo continuo di trovare ciò che funziona per sé stessi.

Cinque inciampi organizzativi: lezioni imparate cadendo
Nel mio percorso, mi sono imbattuta in cinque ostacoli che mi hanno fatto vacillare, ma che mi hanno insegnato a rialzarmi.
1. Regole e doveri in loop
Pensavo che per essere organizzata dovessi seguire regole rigide e universali. Poi ho capito che tutto parte da me: non servono soluzioni preconfezionate, ma un ascolto attento ai propri bisogni.
2. Il perfezionismo come guida
Il desiderio di fare tutto alla perfezione mi ha solo portato stress. Ho imparato a lasciare andare: il “buono” spesso basta. L’organizzazione dovrebbe alleviare il carico, non appesantirlo.
3. La rigidità come chiave del successo
Un’organizzazione rigida non mi ha mai permesso di adattarmi agli imprevisti. Quando ho imparato a essere flessibile, ho trovato il vero equilibrio.
4. Faccio da sola, che faccio prima
Pensavo che fare tutto da sola fosse più rapido ed efficace. Delegare è stato difficile, ma necessario: riconoscere i propri limiti e chiedere aiuto è una lezione di grande valore.
5. Prima il lavoro, poi la vita
Per anni ho messo il lavoro davanti a tutto. Ho capito, cadendo, che l’organizzazione deve servire il benessere personale, non sacrificarlo.
Non tutti vogliono essere organizzati, e non è un problema. L’importante è capire che l’organizzazione non è la meta, ma un mezzo: uno strumento per vivere meglio, se fatto a modo nostro.

Un grazie sincero a chi ha condiviso con me riflessioni e tempo. Spero che questo articolo vi abbia dato spunti per trovare il vostro equilibrio, anche se decidete che organizzarvi non fa per voi.
E ricordate: non è il risultato finale che conta, ma il percorso che scegliete di fare.
Organizzarsi in modo naturale si può!
Può diventare una parte naturale della tua vita, senza l’ansia della perfezione o l’obbligo di rispettare regole rigide. Se senti il desiderio di esplorare un’organizzazione più flessibile e su misura, contattami!