Il valore dell’imperfezione organizzativa
C’è un momento in cui sentiamo il desiderio di mettere ordine, di migliorare l’organizzazione personale o quella del nostro team. È un desiderio potente, un segnale di cambiamento e di crescita tuttavia c’è una verità che non possiamo ignorare: l’imperfezione organizzativa è l’unica strada percorribile.
Avevo già trattato il tema del perfezionismo (Link all’articolo Il progresso è più importante del perfezionismo), in questo articolo scoprirai il perchè sono convinta che l’imperfezione è una risorsa.
I bisogni evolvono, le priorità cambiano, le situazioni si trasformano così ciò che oggi funziona alla perfezione potrebbe risultare inefficace domani. Abbracciare questa imperfezione non è una resa, ma un atto di consapevolezza che vi rende protagonisti del vostro modo di organizzarvi.

Perché la perfezione organizzativa è un mito?
1. La vita è dinamica
Ogni giorno porta con sé variabili impreviste. Un cliente che cambia idea, una priorità che emerge all’ultimo minuto, o semplicemente un cambiamento di prospettiva.
2. Non esistono soluzioni universali
Quello che funziona per qualcuno potrebbe non funzionare per voi. Gli strumenti preconfezionati, per quanto utili, non tengono conto delle vostre specificità.
3. L’organizzazione è un processo
Non è qualcosa da raggiungere una volta per tutte, ma un sistema da alimentare, rivedere e adattare nel tempo.

Diventare protagonisti della propria organizzazione
Essere protagonisti significa costruire un sistema organizzativo che parta da voi, dai vostri valori, dai vostri obiettivi e dal vostro stile di lavoro. Questo approccio vi consente di:
- Coltivare la consapevolezza: un sistema organizzativo efficace è frutto di un ascolto costante dei vostri bisogni e di quelli del vostro team.
- Adattare il sistema alle vostre necessità: quando siete al centro del processo, è più semplice apportare modifiche e aggiornamenti.
- Superare la rigidità delle regole: non si tratta di seguire schemi predefiniti, ma di trovare un metodo che vi faccia sentire a vostro agio e che cresca con voi.
Esempi di imperfezione organizzativa che funziona
La lista delle priorità del giorno: non sempre riusciamo a spuntare tutto, tuttavia iniziare la giornata con una lista ci aiuta a mantenere il focus. Se qualcosa resta indietro, non è un fallimento, ma un segnale per rivedere le priorità.
Un’agenda flessibile: invece di pianificare ogni minuto, lasciate spazio per gli imprevisti, questo vi permette di gestire le emergenze senza sentirvi sopraffatte.
Strumenti personalizzati: non tutti i planner sono adatti a ogni persona, creare un sistema partendo da un semplice quaderno vuoto vi consente di definire uno stile che rispecchi davvero il vostro modo di lavorare.

Consigli pratici di imperfezione organizzativa efficace
Sperimentate senza paura: non abbiate timore di provare metodi nuovi, ogni tentativo è un passo avanti verso la creazione di un sistema che vi appartiene.
Riviste regolari: dedicate un momento a settimana per valutare cosa ha funzionato e cosa no, questo vi aiuta a rimanere flessibili e a prevenire la stagnazione.
Concentratevi sull’essenziale: non cercate di organizzare ogni dettaglio, date priorità a ciò che ha davvero un impatto significativo sul vostro lavoro e sulla vostra vita.
Accogliete gli errori: gli errori sono occasioni di apprendimento, ogni intoppo può aiutarvi a perfezionare il vostro approccio.

Lavorare insieme per creare strumenti che funzionano
Quando lavoro con i team, il mio obiettivo non è imporre regole o strumenti standardizzati, ma creare insieme un sistema che rifletta le loro dinamiche uniche. Questo processo collaborativo è fondamentale per garantire che l’organizzazione non sia percepita come un peso, ma come una risorsa.
Non è mai solo questione di strumenti: un’agenda non cambierà nulla se non rappresenta le vostre vere esigenze. Ecco perché un’organizzazione che funziona deve nascere da voi, dal vostro modo di pensare e agire.
Ad esempio, in un recente progetto con un piccolo team nel settore ristorativo, abbiamo creato un sistema di gestione del tempo e delle priorità che partiva dalle esigenze quotidiane del team. Il risultato? Procedure più semplici, comunicazione interna migliorata e, soprattutto, una maggiore serenità nel lavoro. Questo ha reso tutti protagonisti dell’organizzazione.

L’imperfezione non è un ostacolo, ma una possibilità di crescita. Essere protagonisti della vostra organizzazione significa accettare che il cambiamento fa parte del processo e che ogni sistema può essere adattato, migliorato, trasformato.