Ogni mente è diversa, ogni organizzazione è unica
Mi capita spesso di sentire frasi come “Io sono fatto così”, “Per me è impossibile organizzarmi”, oppure “Io non ce la farò mai”. Queste frasi spesso sorgono quando una persona mi racconta la sua organizzazione e diversità.
Sono espressioni che raccontano una realtà comune: ognuno di noi ha il proprio modo di lavorare, di apprendere e di affrontare le sfide quotidiane.
La Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo mi dà lo spunto per una riflessione più ampia sulla diversità.
(Se ti interessa il tema delle Neuroatipicità ecco il link al Gruppo Empathie guidato dalla dott.ssa Pasin)
Tornando al tema più generico della diversità credo che sia indiscutibile che ciascuno ha il proprio ritmo, il proprio approccio, le proprie sfide e le proprie modalità cognitive
Il punto non è adeguarsi a uno schema prestabilito, bensì trovare quello che davvero funziona per noi.

Ascoltare e accogliere la diversità
Nel mio percorso professionale, ho imparato che il vero punto di forza in ogni collaborazione sta proprio nell’ascolto e nella capacità di accogliere l’altro.
Parlare di organizzazione personale per me significa trovare strumenti modellabili in base alle esigenze e modalità di ogni persona per poi individuare i punti di contatto all’interno di un team aziendale.
4 pilastri del mio lavoro come Coach dell’organizzazione
Professional Organizer + Business Coach
Ascoltare per adattarsi
Ogni persona ha un proprio modo di lavorare, che può differire dal nostro. L’ascolto attivo delle necessità e delle preferenze è il primo passo per capire come poter supportare meglio le persone che abbiamo di fronte, senza imporre metodi universali.
Ogni organizzazione è unica
Non esiste un solo modo giusto per organizzare la propria vita o il proprio lavoro. L’approccio personalizzato, che tiene conto delle caratteristiche individuali, è quello che può davvero fare la differenza.
Il cambiamento inizia dall’interno
Cambiare il proprio modo di organizzarsi, adattandolo alle proprie necessità, è un processo che richiede consapevolezza e responsabilità. Ognuno di noi ha la possibilità di costruire un sistema che funzioni per sé, senza adattarsi a modelli preimpostati.
La diversità arricchisce l’organizzazione
Imparare a gestire e a valorizzare la diversità di modalità e approcci ci permette di creare ambienti di lavoro più inclusivi ed efficaci, dove ciascuno può esprimere al meglio il proprio potenziale.

L’organizzazione non serve a incasellarti o a renderti più simile a qualcun altro.
Serve a liberare spazio, tempo ed energie per ciò che conta davvero per te.
Più ti conosci, più puoi costruire un metodo che ti somigli e che ti faccia sentire leggero, anziché ingabbiato.
Spesso, ciò che non conosciamo ci spaventa
Ci portiamo dietro pregiudizi e stereotipi che ci fanno vedere le cose in modo rigido e limitante, sull’autismo ma anche sull’organizzazione. C’è chi pensa che una persona autistica non possa adattarsi al mondo del lavoro, così come c’è chi crede che organizzarsi significhi diventare ossessivi, schematici, privi di flessibilità.
La realtà è molto diversa.
Ogni persona autistica ha le proprie risorse e capacità, proprio come ognuno ha il proprio modo di gestire il tempo e le attività. L’importante è trovare strumenti adatti, modi di lavorare che rispettino le differenze e valorizzino le unicità.
Parlare di queste tematiche non solo abbatte le barriere, ma aiuta a creare un ambiente più consapevole, inclusivo e, soprattutto, più efficace per tutti.
Perché le strade per vivere e lavorare meglio esistono, e ognuno può trovare la propria